A distanza di oltre due mesi, l'ex presidente della SAM Basket Massagno Luigi Bruschetti ha voluto ricordare con uno struggente post sul suo profilo Facebook il compianto Carlo Isotta, presidente onorario della società massagnese scomparso lo scorso marzo.
Qui di seguito vi riportiamo il testo del post.
Il ricordo di Bruschetti
Sono già trascorsi oltre due mesi...
La scomparsa di Carlo Isotta ha colpito il mio sentimento di massagnese da sempre, molto più di quello di (ex) Presidente della SAM Basket.
Ho avuto il privilegio di conoscerlo sin dall'infanzia frequentando casa sua, quando Carlo era per me il papà di Massimo, Michela e Stefano, con i due figli maschi a giocare a basket assieme al sottoscritto (loro decisamente molto, ma molto più bravi di me), mentre la sorella mia compagna di scuola per l’intero ciclo di Scuole Elementari e metà delle “Maggiori”.
Uomo severo, retto, ma certamente dolce e morbido nell'applicare e pretendere le sue giuste regole di vita, fatte di buone maniere, comportamento e soprattutto educazione con cui ha accompagnato la crescita di quei tre bravi ragazzi, le stesse qualità che l’avevano fatto tanto apprezzare nel mondo dell’insegnamento, di cui Carlo fu ottimo esponente.
Per questo e sino all’ultimo, per tanti Carlo era ancora il “Sciur Maestru”.
Il mio primo ricordo di Carlo é degli inizi anni ’70, allora noi si era bambini, e fu a seguito di una ragazzata, quando a causa mia suo figlio Stefano si prese inizialmente la colpa per aver apostrofato in modo poco conveniente una storica Maestra di Massagno. In realtà l’artefice ne fu il sottoscritto, e su domanda della Maestra in questione “Come ti chiami?”, ebbi l’infelice idea di annunciarmi con nome e cognome dell’ultimogenito di Carlo, terrorizzato dal fatto che lei potesse dirlo a mia mamma (e se poi veniva a saperlo mio nonno…), pur beatamente incredulo che non mi avesse riconosciuto (con la Maestra eravamo parenti!).
Io, sicuro di averla fatta franca, non avevo fatto i conti con la Maestra che chiamò Carlo Isotta comunicandogli l’accaduto, pur esternando meraviglia per quanto il figlio Stefano fosse cambiato in così poco tempo (Stefano era stato allievo della Maestra poco prima!). Carlo non volle sentire ragioni e Stefano, pur a spergiurare di non saperne nulla, passò momenti poco simpatici al cospetto del papà che non tollerava la maleducazione. Un successivo confronto davanti all'allora Direttore Bottani (mica noccioline), e vai che le bugie hanno le gambe corte, con Carlo che in modo eccezionalmente paterno mi fece capire il senso di quanto successo, dicendomi di non farlo più.
Con Stefano, su questo episodio, ci abbiamo riso per anni e lo si fa ancora ma so bene, e me ne dispiace, che per lui ci fu allora molto poco da ridere.
Poi i tempi del Ginnasio e del Liceo, quando con il figlio maggiore Massimo facevamo quasi coppia fissa al di fuori della scuola, e allora casa Isotta era per me una bella e piacevole seconda casa in cui Massimo mi trasmise la sua passione per certa musica di qualità. Da lì si partiva pure per scorribande verso i fiumi della Valle Maggia e non solo.
Carlo divenne il primo Presidente della Sambasket Massagno, un grande, autorevole Presidente, autentica guida iconica della Società che, con lui, ebbe la prima grande crescita fino alla Serie A e permanenza nella massima categoria per lunghi anni, caratterizzati da uno spirito molto particolare, che ancora è quello alla base del Club di oggi. Io avevo da tempo smesso di giocare, mentre Massimo e Stefano confermavano quanto avevano già lasciato intravvedere da bambini, imponendosi nel panorama nazionale quali due tra i ragazzi di maggior talento puro e classe mai visti in Svizzera su un campo da basket.
Credo non sia stato facile per Carlo dirigere la Società che annoverava tra i propri giocatori i suoi due figli, ma riuscì sempre con elegante discrezione nel gestire questa non semplice situazione sportivo-familiare.
A Carlo non stava molto simpatica la classe arbitrale in generale (ciò ci ha sempre accomunati). In modo protettivo riteneva spesso la “sua” SAM trattata ingiustamente dagli omini in grigio, per questo motivo faceva a volte fatica a rimanere a bordo campo, e ció ancora fino alle ultime partite che l’hanno visto spettatore a Nosedo. Carlo riusciva con le sue buone maniere a mai trascendere, pur se in cuor suo (e me lo diceva ogni volta) succedeva durante le partite che “Gigio, scüsum ma a devi nà via, ga la fu mìa a restà chi a guardà chi lì…”.
Massagno deve tanta ammirazione e riconoscenza a questa brava ed elegante persona, e la SAM Basket ancora di più.
Carlo ha dato e messo a disposizione della comunità massagnese e della sua Società sportiva una famiglia intera, il cui ultimo rampollo è oggi tra le migliori promesse del basket svizzero (e non scherzo, andate a vederlo giocare).
Per decenni, e fino all’avvento della nuova palestra di Massagno pochi mesi fa, la buca delle lettere di Via dei Sindacatori 5 di Carlo Isotta è stata per tutti il “segreto” crocevia di quasi tutte comunicazioni e corrispondenze interne della Sambasket. La buca pacchi fungeva pure da “armadietto delle chiavi della palestra” quale unico, rispettatissimo e sacro tabernacolo da cui la Kaba delle porte di Nosedo partiva per mille escursioni tra allenatori e non solo, ma sempre vi ha fatto puntuale ritorno.
In qualche modo, pur con Carlo non più Presidente della Società da anni (ma ne rimane e rimarrà per sempre un discretissimo e amabile Presidente Onorario), casa sua é sempre rimasta la casa della SAM Basket Massagno.
“Lascio le chiavi in buca Isotta!” Ci lascio un pezzo di cuore.
Luigi Bruschetti Ex Presidente della SAM Basket Massagno
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