Nata nel 1964 sui campi di via Cabione a Massagno, la SAM Basket ha saputo affermarsi tra le realtà più importanti della pallacanestro svizzera. Il 24 novembre, il Cinema Lux ha accolto un pubblico numeroso per celebrare i 60 anni di storia della SAM Basket, ripercorrendo le tappe fondamentali del suo percorso. Durante la serata, guidati dalla conduzione di Enrico Carpani, vari personaggi che hanno avuto un ruolo chiave nella fondazione e nello sviluppo dell'associazione sono saliti sul palco per raccontare aneddoti e curiosità di questa lunga storia.
La serata inizia con i saluti della Sindaca Simona Rusconi, del Presidente di Swiss Basketball Andrea Siviero, e dell'attuale Presidente Fabio Regazzi, che ha inviato un videomessaggio assente a causa di impegni politici a Berna, l'evento è iniziato con la prima emozione: la storica fotografia del 1964, commentata da alcuni dei fondatori della SAM: Luca Bellinelli, Mario Asioli e Mariano Morace. Questi ultimi hanno condiviso i loro ricordi di quegli anni. “All'inizio, nei campetti di via Cabione si praticavano vari sport,” ha raccontato Luca Bellinelli. “Si giocava dall'inline hockey al calcio. Poi, a un certo punto, abbiamo deciso di iniziare a giocare a basket.” Così ebbe inizio l'avventura della SAM: “All'epoca eravamo sostenuti dalle nostre mamme,” ha aggiunto Mario Asioli, “che hanno pazientemente ricamato a mano i numeri sulle nostre magliette e alcuni inserti colorati nelle maglie. Ricordo anche che, per iscrivere la squadra ai campionati, abbiamo dovuto seguire un corso per arbitri e metterci a disposizione per arbitrare altre partite”.
La SAM Basket Massagno si lanciò nel mondo della pallacanestro con tanto entusiasmo e voglia di far bene. Già qualche anno dopo, nel '66/'67, arrivò la prima promozione nella massima serie elvetica, passaggio a cui la squadra decise di rinunciare. Quest'evento diventò la base per la prima affermazione tra i giovani, che arrivò qualche anno dopo, alla fine degli anni '70. Sul palco, a raccontare le esperienze di questo periodo di grande crescita, c'erano Brunello Riccardi, Michele Vicari e Giampaolo Pellegrini, che hanno condiviso ricordi di quegli anni. Un allenatore, in particolare, ha avuto un ruolo fondamentale nel dare lo slancio decisivo alla squadra e, seppur assente giustificato, ha ricevuto il meritato applauso della platea: Renato Carettoni. "Insegnava a scuola fino alle 16:00 e poi si dedicava agli allenamenti fino a tarda sera; ha creato una squadra vincente che andava dagli scolari alla categoria juniores" è stato ricordato. Un meritato applauso dalla sala è arrivato anche per Brunello Arnaboldi, che portò la squadra nella massima divisione svizzera nel 1985. Insieme a Negrinotti, Pelli, Gaggini, Cereghetti e Massimo Isotta, sono stati condivisi aneddoti ed emozioni legate agli esordi nella massima serie, senza dimenticare il Presidentissimo Carlo Isotta, padre di Massimo e Stefano, che guidò la SAM per oltre un decennio. In questo positivo percorso, non sono mancati i momenti difficili: la finale di Coppa Svizzera persa contro il Pully Lausanne nel 1992 e la dolorosa decisione, presa dall’allora presidente Carlo Ferrari, di rinunciare alla massima categoria per evitare il fallimento.
Nel 1993, Luigi Bruschetti assunse la guida della SAM, rimanendo al timone per ben 25 anni: «È stato un periodo complesso, di ricostruzione, durante il quale ci siamo concentrati sul settore giovanile, facendolo crescere e rilanciando la prima squadra, partendo dalla Seconda lega fino a tornare in Serie A nel 2008» ha raccontato l'ex presidente. Una presidenza che portò la squadra ancora una volta vicinissima al sogno di conquistare l'ambita Coppa Svizzera, arrivando in finale nel 2013 contro Neuchâtel. Arrivò un'altra delusione, ma la grande consapevolezza che, al di là del risultato, la SAM, ancora oggi, è una grande famiglia capace di portare tutti oltre i propri limiti.
L'epoca moderna della SAM è caratterizzata dall'inaugurazione della 'nostra' Nosedo nel 2017, definita da Gubitosa come una vera e propria “casa” e un “fortino”. Per ripercorrere quest'ultima parte, sul palco si sono alternati ospiti tra cui l'ex Sindaco di Massagno, Giovanni Bruschetti, Robbi Gubitosa, Patrick Manzan, Alex Martino, Dusan Mladjan, Totò Cabibbo e Dario Spinelli. L'ultimo quinquennio della SAM è segnato dall'ennesima finale di Coppa Svizzera conquistata e, soprattutto, dal primo trionfo a livello nazionale con la SBL Cup vinta a Montreux e dalla successiva Supercoppa conquistata contro l'avversario principale di queste ultime stagioni. Come ricordato da Alex Martino: «Per me la vittoria in Supercoppa rappresenta il trofeo più bello, perché lo abbiamo conquistato sul loro campo qualche mese dopo le finali di campionato perse proprio contro i burgundi. È stata una bella rivalsa».
A questo, non bisogna dimenticarlo, è da aggiungere anche il sostegno della Spinelli Holding, che nasce dalla storica foto del 1964. Dario Spinelli racconta: «Un giorno Giovanni Bruschetti mi ha mostrato una foto in cui erano ritratti Franco Spinelli e mio padre Lorenzo, entrambi fondatori della SAM di allora, chiedendomi se la nostra azienda volesse contribuire al futuro del club. Così è iniziata una collaborazione che dura da sei anni. Per noi è un onore portare il nome della società e sostenere ciò che la SAM fa per i giovani di Massagno».
E il futuro è nelle mani dei giocatori della prima squadra, nei ragazzi del settore giovanile, che conta 208 iscritti, come ha ricordato il Vicepresidente Patrick Manzan, e in tutte le persone, la nostra famiglia, che continueranno a sostenere la SAM per altri anni a venire.
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